SANTA CROCE: IL "BOTTEGONE" IN CENTRO
23-08-2022 05:59 - News Generiche
La cooperativa, definita dai santacrocesi con l'appellativo di “Bottegone”, una fra le prime Coop dell'epoca in Toscana, fu aperta verso la fine deli anni Cinquanta.
In seguito, divenne la sede dell'ufficio anagrafe del Comune ed oggi ospita la “Casa delle Associazioni” (foto).
La cooperativa si trovava in corso Mazzini, davanti al negozio de La Cicogna, che aveva accanto, la cartolibreria di Libero Morelli e Nella Nazzi, proprio nel centro di un paese che, come tanti altri, reagiva ai misfatti dell'ultima guerra.
Favolosi i panini, i famosi “semelli”, infarciti di gustosi: salame, melone e, qualche volta Nutella, che compravo all'ora della merenda, mentre curioso, assistevo allo scarico di grossi scatoloni pieni di pasta di ogni genere.
Una volta vuoti, con Renzino li prendevamo. Diventavano fantasiose automobiline, esclusivi camioncini e perfino pulmini.
Ci giocavamo divertendoci, fino a che sfondati, finivano nella spazzatura.
Scatti fotografici di giochi semplici e autentici. Noi creatori di storie, che con poco, andavamo chissà dove.
M.L.- P.B.
In seguito, divenne la sede dell'ufficio anagrafe del Comune ed oggi ospita la “Casa delle Associazioni” (foto).
La cooperativa si trovava in corso Mazzini, davanti al negozio de La Cicogna, che aveva accanto, la cartolibreria di Libero Morelli e Nella Nazzi, proprio nel centro di un paese che, come tanti altri, reagiva ai misfatti dell'ultima guerra.
Al “Bottegone” si vendeva un po' di tutto.
Erano le donne che facevano la spesa, condividendo in lunghe chiacchierate: fatiche, emozioni, sentimenti e talvolta preziose ricette di cucina.
Vi lavoravano, nel tempo: Adolfa, Albana, Giovanni ed altri di cui non ricordiamo il nome.
Gli uffici amministrativi, posti al numero 1 di via Ciabattini, erano gestiti da Nerina Parenti e Ugo Garzelli , amministratori attenti e meticolosi. Con loro collaborava Sergio, una persona corpulenta, un pochino claudicante che arrivava sempre in bicicletta.
All'interno l'odore dei detersivi, con lo storico Tide che faceva da padrone, si mescolava al profumo degli affettati ed a quello del pane e del ciaccino. Favolosi i panini, i famosi “semelli”, infarciti di gustosi: salame, melone e, qualche volta Nutella, che compravo all'ora della merenda, mentre curioso, assistevo allo scarico di grossi scatoloni pieni di pasta di ogni genere.
Una volta vuoti, con Renzino li prendevamo. Diventavano fantasiose automobiline, esclusivi camioncini e perfino pulmini.
Ci giocavamo divertendoci, fino a che sfondati, finivano nella spazzatura.
Scatti fotografici di giochi semplici e autentici. Noi creatori di storie, che con poco, andavamo chissà dove.
M.L.- P.B.
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