20 Settembre 2024
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LA CONSERVA ROSSA E QUELLA NERA

03-08-2024 06:40 - News Generiche
Da giorni si raccoglievano pomodori (foto) e si mettevano nei canestri perché finissero di maturare.
Era un via vai incessante, un allegro vociare di donne indaffarate e bambini a giocare sull'aia. Il sole cuoceva l'aria, brillavano sotto i suoi raggi i bei pomodori e sembravano colorare di rosso il cielo.
La conserva rossa richiedeva un procedimento piuttosto semplice. Bastava tagliare i pomodori e metterli in una damigiana, facendoli passare attraverso una specie di imbuto.
Nonna Maria si muoveva agile e senza sosta, pigiava con un mestolo i pomodori.
Poi a conservare il tutto ci metteva l'acido salicilico, chiudeva la damigiana e la sistemava al fresco nel granaio, la stanza delle provviste.
Per quella nera, invece, c'erano più passaggi.
Si mettevano i pomodori maturi a seccare nel forno, poi si prendeva un colino con una retina.
Nonna vi strusciava sopra i pomodori, separandoli dalla buccia e dai semi, solo il succo veniva raccolto in un tegame rosso, messo di nuovo in forno e lasciato bollire. Piano piano diventava di un rosso cupo e compatto.
Un odore acuto di pomodori cotti si mescolava insistente a quello della legna bruciata.
Nonna Maria e le zie avvolte dall'aria calda che accorciava loro il respiro, tenevano d'occhio il grosso tegame zeppo di pomodori e giravano con il mestolo di legno. Ogni gesto era guidato da mani esperte, si pensava alle provviste dell'inverno lungo e freddo.
La conserva, una volta raffreddata, veniva sistemata nei vasetti di vetro, sarebbe servita per insaporire qualsiasi piatto in umido: dal coniglio, alla famosa papera, ai crostini e allo spezzatino.
Una festa perfetta per noi bambini, che correvamo fra una cesta e un'altra per poi rifugiarci sotto il gelso a litigarci l'ombra, sparsi ovunque pezzetti di pomodori scartati, bucce secche e briciole delle nostre merende.
Calavano le ombre, il cielo si scuriva, la luna rischiarava la campagna e i grilli riempivano il silenzio.

Patrizia Bianconi

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