LA BELLEZZA DEL SILENZIO
11-08-2023 07:00 - News Generiche
Fra l'infinito del cielo e del verde c'è il capanno della caccia (foto), che Mattia ha costruito con l'aiuto di alcuni amici.
Siamo nel bosco di Balconevisi, sentiamo l'aria tra le foglie, in una fusione di verde e di azzurro. Ma c'è qualcosa di più del verde.
C'è lo spazio dei ricordi, il tempo fermo, di quel tempo passato a camminare fra quei viottoli, per mano a nonno Viviano, di quel tempo rubato ai compiti, perché andare in bosco era un tacito accordo, fra nonno e nipote, che valeva la pena di vivere.
Il capanno di Mattia è stato costruito fra i rami di una quercia alta circa 10 metri. Ci sono più piani, uno sopra l'altro, come fosse una casa.
C'è il posto per le gabbie dei colombacci, ancora più su un piccolo tavolo per sedersi, che può diventare una cucina, con un fornello da campo e una piccola stufa, infine, ben nascosta fra i rami e riparata dalle foglie, c'è la postazione necessaria per sparare.
Si cacciano i colombacci e si vive in un altro mondo.
Intorno una varietà di alberi, pino, quercia, leccio, pioppo e roverella, danno ombra e cibo a tutti gli abitanti del bosco.
Passano cerbiatti, cinghiali e qualche volta lupi. In basso il prato è punteggiato da cespugli di edera e felci, queste rigogliose e alte per l'umidità e la penombra. Qui entra Mattia, qui si muove e vede, e sente il vento muovere le foglie.
Percorre il sentiero e ritrova il leccio, poco più avanti la quercia frondosa, punti fermi, che ogni volta riaffiorano e suscitano un senso di benessere e di pace.
Sale la lunga scala a pioli appoggiata al tronco arriva ai vari piani e tutto si dissolve, non ci sono confini, non margini, quel paesaggio è il paesaggio della sua anima.
Patrizia Bianconi
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