ULTRA´, ORA E´ ALLARME
22-12-2012 - News Generiche
A Milano triplicati i divieti di accesso in uno stadio ai tifosi dell´Inter, +30% ai milanisti.
Altri cinque tifosi nerazzurri colpiti da Daspo dopo gli scontri coi veronesi.
La Curva Nord: "Ci siamo solo difesi".
Bisconti: "Violenza inaccettabile".
Tornando indietro di un giorno sulla Gazzetta dello Sport si legge:
ASSALTO AI VERONESI LACRIMOGENI E STOP DI 3´
Alle 20,55 è bastato un cenno. E i tifosi dell´Inter sono partiti alla caccia di quelli veronesi. Pochi secondi e li hanno raggiunti. In mezzo, ad attenderli, c´erano poliziotti e carabinieri.
Urla, lanci di lattine, bastoni portati per fare da asta alle bandiere, petardi. E lacrimogeni. In dieci minuti il piazzale di San Siro si è trasformato in un ring sul quale in un paio di riprese le tifoserie di Inter e Verona sono venute a contatto. Pochi minuti, intensi. Con petardi e fumogeni a fare da scenografia.
Alle cariche delle tifoserie hanno fatto da contraltare la risposta delle forze dell´ordine (nella foto) che hanno respinto i nerazzurri verso gli ingressi loro riservati. Lasciando i veneti nel loro alveo.
Le camionette della polizia hanno continuato il loro incessante viavai intorno al Meazza.
Lungo pomeriggio. La vigilia è stata tormentata.
Fin dalle 18 alla fermata Sesto della metropolitana, proseguendo per piazzale Lotto e chiudendo il cerchio allo stadio. I tifosi del verona (circa 7000) si son frammentati duernte il viaggio verso piazzale Axum.
Una parte id essi, circa 400, si sono staccati verso le 20 nelle vicinanze di piazzale lotto, iniziando a lanciare sassi, bottiglie e pezzi di ghiaccio verso le forze dell´ordine e le macchine ferme in coda.
Situazione che ha creato attimi di tensione tra gli automobilisti imbottigliati nel traffico, anche per via della scarsa visibilità causata dalla nebbia e dai fumogeni.
Intorno a San Siro, contemporaneamente, una parte delle forze dell´ordine li attendeva, spostando ogni dieci minuti uomini e barriee.
Prima dalla parte dell´ingresso interista e poi verso quello dei tifosi veneti. Nel rinculare qualche tifoso è caduto a terra ed è stato bloccato dagli agenti.
Solo una volta entrati allo stadio i sostenitori nerazzurri, è tornato l´ordine.
Spaccato per qualche istante dai tifosi veronesi che hanno creato disagi agli stewart ai tornelli costringendo di nuovo le forze dell´ordine a lanciare fumogeni e lacrimogeni (e da qui si è arrivati alla sospensione di 3´ del matach).
Un primo bilancio parla di 4 tiosi identificati (3 interisti e un veronese) e di qualch agente lievemente ferito. In più, danni all´impianto di illuminazione della torre 9 ed a una telecamera di Inter Channel. (Matteo Brega)
IL FENOMENO - Fotografia di un fenomeno: nel 2012, i Daspo inflitti agli ultrà dell´Inter sono quasi triplicati rispetto al volume di provvfedimenti emessi nei dodici mesi precedenti.
Un dato al quale si aggiunge il più 30% dei divieti piovuti sui "cugini" milanisti.
Daspo è l´acronimo che sta per divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive: un filone nel quale Milano fa segnare un picco. Dal 2007, l´anno zero, quello della morte dell´agente Filippo Raciti, i tifosi nerazzurri "daspati" hanno toccato quota 67, e sono saliti a 92 quelli rossoneri ai quali è vietato mettere piede in uno stadio. Milano va in controtendenza rispetto al dato nazionale: -15% a chiusura della stagione precedente, quella 2011-12. Numeri che sono cresciuti martedì sera. Questa è la storia delle ultime ore.
Gli incidenti. E qui torniamo ai fatti di Inter-Verona di coppa Italia. Riepiloghiamo quanto accaduto, martedì sera, a San Siro: in città sono arrivati 8000 ultrà da Verona con l´intento sbandierato in un volantino, diffuso la settimana precedente nel capoluogo veneto, di voler cercare il contatto con la Nod.
In piazzale Lotto, 400 veronesi (molto ubriachi) hanno porvato a sfondare il blocco di polizia. Nel parapiglia, è stata coinvolta anche l´automobile con a bordo i dirigenti dell´Inter Piero Ausilio e Marco Branca, diretti allo stadio, sulla quale è volata qualche pietra.
Altri incidenti sono scoppiati, verso le 21, fuori da san Siro.
Il bilancio è stato di quattro arresti: un veronese e tre interisti, tutti incensurati, dai 22 ai 38 anni. Scarcerati ieri: devono rispondere di resistenza e travisamento (erano a volto coperto).
Tra gli arrestati c´è anche un ragazzo svedese, tifoso dell´Inter ma non un ultrà.
Daspo anche per altri due tifosi nerazzurri, mentre la Questura di Verona sospenderà la tessera del tifoso(è una prima volta) a chi verrà individuato, dopo la visione dei filmati, responsabile dei disordini.
All´interno del Meazza, i veronesi, hanno distrutto l´impianto di illuminazione della torre 9: danni per 5000 euro.
La Nord. Franco Caravita, leader degli ultrà nerazzurri dà la ricostruzione della Nord: "La Curva è stata tranquilla fino a quando non ci siamo accorti che alcuni veronesi stavano venendo verso di noi. Abbiamo fatto un lavoro di contenimento, perchè non potevamo accettare che dei barbari venissero a devastare Milano. La linea della Nord non è mai cambiata: non provochiamo, non attacchiamo, ma se ci danno addosso ci difendiamo".
E sui Daspo: "Ormai daspano il più pèossibile: i daspo li subiamo a pioggia".
Durissima - Ci va giù pesante l´assessora alo sport del Comune di MIlano, Chiara Bisconti: "E´ vergognoso che lo sport possa essere teatro di manifestazioni violente. Trovo inaccaettabile che gruppi organizzati si trasformino in bande dedite ad affari più o meno leciti, in palestra di reclutamento di squadracce violente.
Non ci può essere spazio per trafficoni vari o professionisti della violenza urbana".
Altri toni usa Giovanna Pasculli, responsabile del progetto "Io tifo Positivo": "Le curve milanesi sono migliorabili, ma non è tutto da buttare. Mi sembra, nel caso dell´Inter, che i vecchi della Nord abbiano impostato un cambiamento di prospettiva, rinunciando alla violenza.
Molti apsetti del mondo ultrà sono belli: non li condanno".
(Mario Pagliara)
Altri cinque tifosi nerazzurri colpiti da Daspo dopo gli scontri coi veronesi.
La Curva Nord: "Ci siamo solo difesi".
Bisconti: "Violenza inaccettabile".
Tornando indietro di un giorno sulla Gazzetta dello Sport si legge:
ASSALTO AI VERONESI LACRIMOGENI E STOP DI 3´
Alle 20,55 è bastato un cenno. E i tifosi dell´Inter sono partiti alla caccia di quelli veronesi. Pochi secondi e li hanno raggiunti. In mezzo, ad attenderli, c´erano poliziotti e carabinieri.
Urla, lanci di lattine, bastoni portati per fare da asta alle bandiere, petardi. E lacrimogeni. In dieci minuti il piazzale di San Siro si è trasformato in un ring sul quale in un paio di riprese le tifoserie di Inter e Verona sono venute a contatto. Pochi minuti, intensi. Con petardi e fumogeni a fare da scenografia.
Alle cariche delle tifoserie hanno fatto da contraltare la risposta delle forze dell´ordine (nella foto) che hanno respinto i nerazzurri verso gli ingressi loro riservati. Lasciando i veneti nel loro alveo.
Le camionette della polizia hanno continuato il loro incessante viavai intorno al Meazza.
Lungo pomeriggio. La vigilia è stata tormentata.
Fin dalle 18 alla fermata Sesto della metropolitana, proseguendo per piazzale Lotto e chiudendo il cerchio allo stadio. I tifosi del verona (circa 7000) si son frammentati duernte il viaggio verso piazzale Axum.
Una parte id essi, circa 400, si sono staccati verso le 20 nelle vicinanze di piazzale lotto, iniziando a lanciare sassi, bottiglie e pezzi di ghiaccio verso le forze dell´ordine e le macchine ferme in coda.
Situazione che ha creato attimi di tensione tra gli automobilisti imbottigliati nel traffico, anche per via della scarsa visibilità causata dalla nebbia e dai fumogeni.
Intorno a San Siro, contemporaneamente, una parte delle forze dell´ordine li attendeva, spostando ogni dieci minuti uomini e barriee.
Prima dalla parte dell´ingresso interista e poi verso quello dei tifosi veneti. Nel rinculare qualche tifoso è caduto a terra ed è stato bloccato dagli agenti.
Solo una volta entrati allo stadio i sostenitori nerazzurri, è tornato l´ordine.
Spaccato per qualche istante dai tifosi veronesi che hanno creato disagi agli stewart ai tornelli costringendo di nuovo le forze dell´ordine a lanciare fumogeni e lacrimogeni (e da qui si è arrivati alla sospensione di 3´ del matach).
Un primo bilancio parla di 4 tiosi identificati (3 interisti e un veronese) e di qualch agente lievemente ferito. In più, danni all´impianto di illuminazione della torre 9 ed a una telecamera di Inter Channel. (Matteo Brega)
IL FENOMENO - Fotografia di un fenomeno: nel 2012, i Daspo inflitti agli ultrà dell´Inter sono quasi triplicati rispetto al volume di provvfedimenti emessi nei dodici mesi precedenti.
Un dato al quale si aggiunge il più 30% dei divieti piovuti sui "cugini" milanisti.
Daspo è l´acronimo che sta per divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive: un filone nel quale Milano fa segnare un picco. Dal 2007, l´anno zero, quello della morte dell´agente Filippo Raciti, i tifosi nerazzurri "daspati" hanno toccato quota 67, e sono saliti a 92 quelli rossoneri ai quali è vietato mettere piede in uno stadio. Milano va in controtendenza rispetto al dato nazionale: -15% a chiusura della stagione precedente, quella 2011-12. Numeri che sono cresciuti martedì sera. Questa è la storia delle ultime ore.
Gli incidenti. E qui torniamo ai fatti di Inter-Verona di coppa Italia. Riepiloghiamo quanto accaduto, martedì sera, a San Siro: in città sono arrivati 8000 ultrà da Verona con l´intento sbandierato in un volantino, diffuso la settimana precedente nel capoluogo veneto, di voler cercare il contatto con la Nod.
In piazzale Lotto, 400 veronesi (molto ubriachi) hanno porvato a sfondare il blocco di polizia. Nel parapiglia, è stata coinvolta anche l´automobile con a bordo i dirigenti dell´Inter Piero Ausilio e Marco Branca, diretti allo stadio, sulla quale è volata qualche pietra.
Altri incidenti sono scoppiati, verso le 21, fuori da san Siro.
Il bilancio è stato di quattro arresti: un veronese e tre interisti, tutti incensurati, dai 22 ai 38 anni. Scarcerati ieri: devono rispondere di resistenza e travisamento (erano a volto coperto).
Tra gli arrestati c´è anche un ragazzo svedese, tifoso dell´Inter ma non un ultrà.
Daspo anche per altri due tifosi nerazzurri, mentre la Questura di Verona sospenderà la tessera del tifoso(è una prima volta) a chi verrà individuato, dopo la visione dei filmati, responsabile dei disordini.
All´interno del Meazza, i veronesi, hanno distrutto l´impianto di illuminazione della torre 9: danni per 5000 euro.
La Nord. Franco Caravita, leader degli ultrà nerazzurri dà la ricostruzione della Nord: "La Curva è stata tranquilla fino a quando non ci siamo accorti che alcuni veronesi stavano venendo verso di noi. Abbiamo fatto un lavoro di contenimento, perchè non potevamo accettare che dei barbari venissero a devastare Milano. La linea della Nord non è mai cambiata: non provochiamo, non attacchiamo, ma se ci danno addosso ci difendiamo".
E sui Daspo: "Ormai daspano il più pèossibile: i daspo li subiamo a pioggia".
Durissima - Ci va giù pesante l´assessora alo sport del Comune di MIlano, Chiara Bisconti: "E´ vergognoso che lo sport possa essere teatro di manifestazioni violente. Trovo inaccaettabile che gruppi organizzati si trasformino in bande dedite ad affari più o meno leciti, in palestra di reclutamento di squadracce violente.
Non ci può essere spazio per trafficoni vari o professionisti della violenza urbana".
Altri toni usa Giovanna Pasculli, responsabile del progetto "Io tifo Positivo": "Le curve milanesi sono migliorabili, ma non è tutto da buttare. Mi sembra, nel caso dell´Inter, che i vecchi della Nord abbiano impostato un cambiamento di prospettiva, rinunciando alla violenza.
Molti apsetti del mondo ultrà sono belli: non li condanno".
(Mario Pagliara)
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