19 Ottobre 2024
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LA QUARESIMA IN QUELLA CASA DI CAMPAGNA

23-02-2024 06:55 - News Generiche
La Quaresima era per la nostra famiglia, un periodo particolare, da rispettare con doveroso impegno cristiano.
Soprattutto per nonna Letizia, che nei giorni di vigilia, esigeva rispetto assoluto.
Piccola e grassoccia, dallo sguardo dolce, che spiccava su un volto morbido, quasi senza rughe, nonostante l'età, e incorniciato da fazzoletti neri, che le coprivano i capelli bianchi e raccolti, nonna Letizia ci raccomandava di pregare e di mangiar poco e niente carne.
Così per le Sacre Ceneri e tutti i venerdì successivi, fino a Pasqua, si mangiava baccalà e fagioli.
Nonna Maria comprava al mercato di Castelfranco filetti di baccalà sotto sale.
Li riportava incartati in grandi fogli di carta gialla e li sistemava nel granaio, insieme all'aringa comprata da zio Cherubino e a tutti gli altri generi di cibo, già conservati.
Seguivano giorni di ammollo, con cambio di acqua, per togliere il sale e renderlo morbido, infine, con un grosso coltello da cucina, nonna lo tagliava a piccoli pezzi, preparava la farina e, la grande teglia rossa.
Metteva l'aglio e lo lasciava sfrigolare con l'olio, sul fornello acceso, riempiendo subito l'aria di un buon profumo. Uno dietro l'altro i piccoli pezzi di baccalà, trovavano posto nell'olio, già bollente. Una volta cotti li metteva nella salsa di pomodoro e vi aggiungeva una manciata di uva passa.
Nonna Letizia, invece, si occupava della pentola dei fagioli, che vicino al fuoco, bolliva lentamente.
Sembrava un timido borbottio, nella cucina già satura di odori e piccoli rumori.
Poi, stendeva la tovaglia, trascinando le sedie e le pantofole, lenti erano i suoi movimenti, vestita di scuro, con un grembiule grigio, altrettanto scuro, infarinato qua e là, metteva i piatti e ci sorrideva.
L'odore diventava sempre più deciso, invitandoci a sedere.
Morbide nuvole di fumo si levavano dalla pentola e ci riscaldavano insieme al fuoco, ormai acceso dalla mattina. Mangiavamo senza eccessi e senza sprechi. Fagioli, pane fatto in casa e baccalà.
Se la Pasqua veniva di marzo, la Quaresima iniziava nel mese di febbraio e ci divertivamo a ripetere il proverbio: “Febbraio ferra l'acquaio”, a conferma di quanto fossero fredde e pungenti quelle giornate.
Struggente è il viaggio nella memoria che conserva un profondo senso del rispetto.
E se è vero che, la bellezza non dorme, è altrettanto vero che, ciò che ci portiamo nel cuore, è un tesoro senza l'usura del tempo.

Patrizia Bianconi

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