L' ARRIVO DELLE RONDINI

La rondine è arrivata puntuale. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, un lieve fruscio di ali ha interrotto il tran tran quotidiano della piazza, invitando chi passava ad alzare gli occhi al cielo.

Il nido era lì, ormai da tempo (foto), costruito sotto la saracinesca di un negozio di parrucchieri, ben riparato, ha accolto anche quest'anno le rondini, ufficializzando l'inizio della stagione. Hanno attraversato cieli azzurri, specchiandosi sulle acque ora calme, ora agitate di mari in tempesta e sono tornate.

Dopo brevi voli, nell'aria ventosa di un marzo un po' pazzo, si è visto un certo movimento e i lavori di restauro sono iniziati.

Dopo il lungo inverno, le rondini hanno ritrovato il loro nido.

Sono giorni di lavoro frenetico, occorrono fango e acqua, per riparare. e visto la scarsità delle piogge, i viaggi per procurarli diventano più lunghi e faticosi.

C'è, infatti, uno sfrecciare incessante verso gli argini dell'Arno, i laboriosi uccelli vanno là a prendere l'occorrente per le nuove vite che verranno.

Terminati i lavori, ci saranno le covate, una, due e forse tre, dolci batuffoli di calde piume, i becchi si apriranno per portare e ricevere cibo e l'aria tornerà a riempirsi di festosi e interminabili voli.