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I NOSTRI LIBRI DI SCUOLA DA "NAZZINO"

04-09-2021 05:45 - News Generiche
Ci lasciavamo alle spalle giornate infuocate, bagni di sole e di mare, gelati, pizze.
Ci portavamo dietro conchiglie, cartoline, una manciata di indirizzi e qualche foto, che lasciavamo sbiadire come segnalibri fra i ricordi delle vacanze.
Ci ritrovavamo abbronzati, spensierati e pronti a raccontarci di tutto e di più.
E, fra, una chiacchiera e l'altra, fra un disco di Battisti e uno dell'Equipe 84, andavamo alla cartolibreria (unica in tutto il paese) di Libero e Nella Nazzi, in corso Mazzini, quasi sotto il campanile. Eppure mancava ancora tanto tempo all'inizio della scuola (la prima campanella sarebbe suonata il 1° ottobre), ma l'appuntamento da “Nazzino” (lo chiamavamo tutti così) era d'obbligo.
I libri, prenotati a giugno, arrivavano, alla spicciolata i primi giorni di settembre e, poi, verso fine mese le case editrici che non avevano consegnato, li inviavano tutti insieme.
Fuori dal negozio fra le biciclette e i motorini, si alzava allegro il nostro vociare.
Le file di attesa diventavano lunghe e Libero, da dentro, cominciava a spazientirsi.
Noi volevamo far presto per fare qualche “giratina” lungo il corso, affollato e festoso, pieno di persone di ogni età.
Chiudo gli occhi e li vedo. Lui è dietro il banco, con gli occhiali, la penna all'orecchio per far presto a fare i conti e la sigaretta, un po' brusco e indaffarato, vicino ai giornali, quaderni, materiale per la scuola, giocattoli e figurine di ogni genere.
Nel retrobottega, disposti per ordine di scuola c'erano pile di libri e di vocabolari.
Qualche volta, in punta di piedi lo seguivamo, ma appena se ne accorgeva ci rimandava indietro, puntando il dito con fare minaccioso, non voleva intrusi nel suo regno.
Al suo fianco, con la vestaglia nera, Nella, paziente, che cerca di accontentarci, svelta nei conti e nel servirci.
E nell'aria quell'irresistibile odore aspro e pungente di fumo, di carta e di inchiostro, che non ho più sentito.
Si pagavano i libri a scuola iniziata, i primi giorni di ottobre, dopo le partenze per i collegi, dopo l'estate davvero finita.
Ci prendeva, allora, una struggente, malinconia, ma Angelo ci rassicurava:” Perché tutto ricominci, deve finire”.
Sante parole e tornano i sorrisi, è il ciclo della vita.

Patrizia Bianconi

Nella foto: una cartolina di Santa Croce nella seconda metà degli anni Sessanta. L'edicola Nazzi si trovava sulla destra in corso Mazzini.

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