UN´ESIGENZA CHE DIVENTA ESEMPIO
05-03-2010 - News Generiche
Stavo leggendo un articolo riguardante il bilancio delle olimpiadi invernali da pochi giorni conclusesi a Vancouver.
Nell´articolo vengono esposte alcune riflessioni tra le quali quella più importante, dal mio punto di vista, è la panoramica che viene fatta sul nostro atteggiamento italiano nella gestione della disciplina sportiva.
Quando viene fuori un campione, in particolar modo nelle discipline sportive "minori", s´innesca una sorta di meccanismo che va dalla federazione sportiva alla stampa, di "attesa" di nuove vittorie e nuove medaglie, creando non poca pressione all´atleta.
Oltre a questo, la cosa più grave, è il cosa non viene fatto: non viene creato un movimento di giovani promesse in virtù di un campione, non vengono creati modelli, che per i giovani in questa società povera di obiettivi e ideali, sarebbero essenziali.
L´attenzione di rivolge verso quel campione con la speranza che abbia lunga vita e che vinca l´impossibile.
Purtroppo la nostra storia sportiva è piena di successi clamorosi negli sport minori, dove tutti diventavamo esperti di quella disciplina, giusto il tempo delle manifestazioni, per poi ritornare nell´oblio e ricompariva l´onnipresente calcio sempre e comunque.
Di atletica post Pietro Mennea e Sara Simeoni oggi ne parlano solo gli addetti ai lavori, resiste un pò lo sci perchè qualche vittoria sporadica la otteniamo ancora dopo Debora Compagnoni e Alberto Tomba, chissà che succederà del nuoto dopo la Federica Pellegrini!
Lo scopo di questa mia riflessione è per dire che i giovani sono fondamentali, sono la continuità degli sport che amiamo, quando, come quest´anno, vuoi per esigenze contingenti vuoi perchè i ragazzi buoni ce li abbiamo e abbiamo anche chi sa gestirli, ritrovarsi squadre giovani come quella della Codyeco Lupi formate in parte dal proprio vivaio, dovrebbe essere d´esempio a tutto il movimento sportivo e far si che le vittorie dei singoli diventino le vittorie di tanti.
Nella foto di Marco Bonucci: Lorenzo Tosi, prodotto del vivaio biancorosso, parla col dirigente del settore giovanile Roberto Donati.
Fonte: Daianfioren
Nell´articolo vengono esposte alcune riflessioni tra le quali quella più importante, dal mio punto di vista, è la panoramica che viene fatta sul nostro atteggiamento italiano nella gestione della disciplina sportiva.
Quando viene fuori un campione, in particolar modo nelle discipline sportive "minori", s´innesca una sorta di meccanismo che va dalla federazione sportiva alla stampa, di "attesa" di nuove vittorie e nuove medaglie, creando non poca pressione all´atleta.
Oltre a questo, la cosa più grave, è il cosa non viene fatto: non viene creato un movimento di giovani promesse in virtù di un campione, non vengono creati modelli, che per i giovani in questa società povera di obiettivi e ideali, sarebbero essenziali.
L´attenzione di rivolge verso quel campione con la speranza che abbia lunga vita e che vinca l´impossibile.
Purtroppo la nostra storia sportiva è piena di successi clamorosi negli sport minori, dove tutti diventavamo esperti di quella disciplina, giusto il tempo delle manifestazioni, per poi ritornare nell´oblio e ricompariva l´onnipresente calcio sempre e comunque.
Di atletica post Pietro Mennea e Sara Simeoni oggi ne parlano solo gli addetti ai lavori, resiste un pò lo sci perchè qualche vittoria sporadica la otteniamo ancora dopo Debora Compagnoni e Alberto Tomba, chissà che succederà del nuoto dopo la Federica Pellegrini!
Lo scopo di questa mia riflessione è per dire che i giovani sono fondamentali, sono la continuità degli sport che amiamo, quando, come quest´anno, vuoi per esigenze contingenti vuoi perchè i ragazzi buoni ce li abbiamo e abbiamo anche chi sa gestirli, ritrovarsi squadre giovani come quella della Codyeco Lupi formate in parte dal proprio vivaio, dovrebbe essere d´esempio a tutto il movimento sportivo e far si che le vittorie dei singoli diventino le vittorie di tanti.
Nella foto di Marco Bonucci: Lorenzo Tosi, prodotto del vivaio biancorosso, parla col dirigente del settore giovanile Roberto Donati.
Fonte: Daianfioren
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