UNA "GABBIONATA " CON MAX ALLEGRI IN RICORDO DI ARMANDO PICCHI
28-05-2021 06:15 - News Generiche
Il Comune di Livorno ha organizzato una serie di eventi per ricordare Armando Picchi (foto), nel 50esimo anniversario della sua prematura scomparsa, avvenuta all’età di 36 anni non ancora compiuti, per un male incurabile.
Oggi, venerdì, alle ore 16,30 verrà disputata una partita amichevole nel “gabbione” fatto costruire dallo stesso Picchi e dai suoi amici ai Bagni Fiume nella città labronica.
Una “gabbionata” con protagonisti come Max Allegri, fresco allenatore della Juventus, Cristiano Lucarelli, Igor Protti e Leonardo Pavoletti.
Seguirà poi un talk show con gli stessi protagonisti e l’annunciata presenza di Massimo Moratti ed Aristide Guarneri, ex compagno di squadra di Picchi nell’Inter.
“Armandino”, come lo chiamano affettuosamente i livornesi, resta molto amato nella città dei Quattro Mori.
Dopo la sua precoce scomparsa sono venuti fuori innumerevoli gesti di concreta generosità: donazioni a un orfanotrofio, sostegni per i familiari dei detenuti, soldi per costose operazioni all’estero di bambini bisognosi, aiuti a persone in difficoltà economiche.
Non elementi secondari nel profilo del campione perché, come dice Massimo Moratti -"è attraverso la persona che sono arrivati i successi. Quella sua capacità di dirigere gli altri, di essere capo senza farlo e di essere punto di riferimento per tutti è stato per noi il segreto che ha permesso all’Inter di diventare così importante".
Con Picchi l’Inter degli anni Sessanta diventa più che importante, diventa “Grande”. Protagonista nel Livorno, dove gioca dal 1954 al 1959 come terzino, dopo un anno alla Spal, Picchi approda nella Milano nerazzurra nella stagione 1960-61.
Herrera lo trasforma in libero e in questo ruolo diventa il leader e il capitano della squadra. Nella sua permanenza a Milano l’Inter vince tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.
Picchi è benvoluto dai compagni, amatissimo dai tifosi e dal presidente Angelo Moratti.
"Ci sentivamo protetti dalla sua presenza - ricorderà Tarcisio Burgnich, suo compagno di difesa, scomparso proprio alla vigilia del cinquantenario di Picchi - era un leader naturale. Noi eravamo tranquilli perché le colpe se le prendeva lui dietro".
Dopo l’Inter va a Varese ed a Livorno torna come allenatore salvando gli amaranto dalla retrocessione in C.
Poi è la Juventus a scommettere su di lui nel 1970-71 e, le sue doti di tecnico, emergono chiaramente.
L’avanzare della malattia lo costringe a lasciare la panchina a metà stagione. Quindi, l’epilogo drammatico del 27 maggio 1971.
Ancora oggi l’umanità ed il ricordo di Armando Picchi continuano ad emozionare e, la sua Livorno, fa bene a tributargli il dovuto encomio.
Marco Lepri
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