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ULTRAS MILAN, FAIDE CRIMINALI PER DROGA E MERCHANDISING

31-05-2016 12:58 - News Generiche
Retroscena agghiaccianti sui dissidi interni ai gruppi del tifo organizzato rossonero.
MILANO – Il Corriere della Sera ha approfondito alcune questioni, sconosciute ai più, riguardanti le faide interne al tifo organizzato rossonero.
Lo scopo, come riporta il Corriere, è il controllo dello spaccio e del business del merchandising nella storica Curva Sud. Sono diversi i nomi di ultras usciti in questo focus tra cui alcuni più conosciuti come quelli di Giancarlo Capelli (Il Barone), Luca Lucci (Capo della Curva Sud) e Giancarlo Lombardi detto Sandokan, ma ce ne sarebbero diversi altri coinvolti. Ovviamente non tutti i tifosi sono al centro della questione e anzi è giusto ribadire come la maggioranza viva il calcio con tanta sana passione.
Il fulcro dell´approfondimento del quotidiano milanese è la faida tra i Commandos Tigre, relegati con pestaggi e minacce al primo anello blu, e la Curva Sud.
Screzi - Già in passato ci sono state varie inchieste con diversi esponenti del tifo organizzato legati a doppio filo con la criminalità organizzata, e nel periodo recente sono avvenuti pestaggi (17 aprile a Marassi alcuni Commandos vengono picchiati a sangue).
La polizia temeva ritorsioni, ma per fortuna il buon senso sembra avere prevalso anche perché il gruppo dei Commandos è meno numeroso di quello della Sud.
Gruppo Sciolto - Il 25 di aprile i Commandos si sciolgono con tanto di comunicato ufficiale, anche se dopo qualche ora arriva la smentita. Peccato che all´ultima di campionato contro la Roma al primo anello sia presente lo storico Barone, segno che qualcosa sia effettivamente successo. In gioco, oltre ai 20000 posti disponibili, c´è la gestione del merchandising e lo spaccio di droga che ovviamente fa gola a chi gestisce il giro.
Rifondazione - Si racconta anche della possibilità di riportare alla luce la storica Fossa dei Leoni e le Brigate Rossonere.
Una sorta di operazione nostalgia per riavvicinare i tifosi che negli anni hanno abbandonato.
Ma secondo le forze dell´ordine sono "Iniziative che non rispondono a interessi sportivi ma a logiche criminali".

Fonte: Redazione Il Milanista

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