ULTIMO GIORNO DI CARNEVALE
23-02-2009 - News Generiche
"Carnevale non te ne andare, t´ho serbato il fegatello sulla punta del coltello...".
Era questo un modo di dire, qualche decennio fa, nelle nostre campagne, negli anni Cinquanta.
Era così che si festeggiava e si salutava l´ultimo giorno di Carnevale, in maniera semplice e alla buona.
Tradizione era mangiare polpette a pranzo, mentre la sera, riuniti intorno alla tavola, si gustavano i saporiti fegatelli (nella foto), fatti con il maiale "ammazzato e lavorato" in precedenza nelle ampie e fredde cucine.
Si contornavano di rape e si accompagnavano con un buon vino rosso.
Poi, appunto, veniva il momento del saluto, e allora tutti fuori "a dar fuoco al Carnevale", una specie di fantoccio fatto di fusti di saggina e canne.
La campagna s´illuminava a festa e gioiosi canti interrompevano il silenzio della notte, prima della lunga vigilia della Quaresima.
Ogni giorno ha la sua storia.
(Cronache Santacrocesi)
Era questo un modo di dire, qualche decennio fa, nelle nostre campagne, negli anni Cinquanta.
Era così che si festeggiava e si salutava l´ultimo giorno di Carnevale, in maniera semplice e alla buona.
Tradizione era mangiare polpette a pranzo, mentre la sera, riuniti intorno alla tavola, si gustavano i saporiti fegatelli (nella foto), fatti con il maiale "ammazzato e lavorato" in precedenza nelle ampie e fredde cucine.
Si contornavano di rape e si accompagnavano con un buon vino rosso.
Poi, appunto, veniva il momento del saluto, e allora tutti fuori "a dar fuoco al Carnevale", una specie di fantoccio fatto di fusti di saggina e canne.
La campagna s´illuminava a festa e gioiosi canti interrompevano il silenzio della notte, prima della lunga vigilia della Quaresima.
Ogni giorno ha la sua storia.
(Cronache Santacrocesi)
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