22 Ottobre 2024
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QUEL TELEVISORE DI ALLORA

05-01-2024 07:45 - News Generiche
La televisione era nata dieci anni prima, esattamente il 3 gennaio 1954.
Un apparecchio televisivo costava più di 215 mila lire. Era una cifra davvero considerevole, se si pensa che un buono stipendio statale non superava le 80 mila. L'avvento della tivvù fu all'inizio un evento per pochissimi.
C'erano i bar e i circoli che trasformarono la visione in un'occasione di incontro sociale e di ritrovo.
Babbo andava al bar Greco ed io e mamma al bar La Posta dalle Spedite, entrambi a pochi passi da casa.
Il sabato sera era il prescelto della settimana. Intanto in famiglia si aspettava il momento opportuno per il grande acquisto e, una mano, l'avrebbe data sicuramente nonna Rina.
Beppone, nonno materno, marito di nonna Emira, aveva fatto sapere, nella primavera del 1964, di aver acquistato prima il frigorifero e successivamente il televisore, con una delle marche fra le più affermate del periodo.
Relativamente al frigo, mi diceva: “Vieni a vedere la luminaria”.
Capii quello che affermava quando, dopo aver creato una certa penombra, lo aprì e, un fascio di luce, inondò la piccola cucina.
Era la luce del frigo, la "luminaria" annunciata da Beppone, Cavaliere di Vittorio Veneto, ferito nella Grande Guerra e, per anni, dipendente comunale, quale custode, con Egizio Guidi, negli uffici di Palazzo Vettori, oggi biblioteca comunale.
Poco tempo dopo, giunse da via Turati, dove abitavano i nonni materni, l'annuncio dell'acquisto del televisore.
Vedendolo da vicino, in salotto, sembrava piuttosto grande e, l'occasione per andare da lui a vedere qualcosa di importante, fu nel maggio del 1964, quando dal Prater di Vienna, venne trasmessa in Eurovisione la finale di Coppa dei Campioni fra l'Inter e il Real Madrid.
Babbo, anche se tifoso del Livorno e della Cuoiopelli, non se la voleva perdere.
Io già simpatizzavo per i nerazzurri di Milano, avendo visto al bar Commercio, su indicazione di Giacomino Puccini, il poster della squadra posto dalla signora Bice, titolare del bar. Quella finale, vinta per 3-1, tolse ogni sorta di dubbio.
Fu quella l'occasione che spinse la famiglia all'acquisto, conclusosi – se non sbaglio – nel febbraio del 1965, in occasione del Festival di San Remo, vinto da Bobby Solo – in coppia con i Minstrels – col brano “Se piangi, se ridi”.
Il televisore stava entrando sempre più prepotentemente nelle case dei santacrocesi, divenendo lo strumento principale della cultura popolare.
Il boom economico era già in corso.

Marco Lepri

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