QUEI PRIMI QUATTRO GIORNI DI NOVEMBRE
30-10-2021 09:00 - News Generiche
Non c'era Halloween, né streghe, né teschi e nemmeno “dolcetto o scherzetto”.
Ma c'era tanto lo stesso, forse più e, di sicuro, più nostro (Halloween è una festa che non ci appartiene, non fa parte della nostra tradizione). Ci preparavamo, allora, alla festa dei Santi, scuole chiuse per ben quattro giorni (dal 1° novembre al 4 compreso), organizzandoci per andare alla fiera a Fucecchio, bellissima già da allora.
Dopo la messa al cimitero del 1° novembre, impazienti ci facevamo accompagnare dai genitori (qualcuno disponibile per l'andata, qualcun altro per il ritorno).
La piazza della fiera (quella attualmente riservata al mercato) era un tripudio di luci e di colori, sembrava il paese dei balocchi. Bancarelle e giostre di ogni tipo, invitavano a comprare e a salire, grandi e piccini.
Patrizia Bianconi
Ma c'era tanto lo stesso, forse più e, di sicuro, più nostro (Halloween è una festa che non ci appartiene, non fa parte della nostra tradizione). Ci preparavamo, allora, alla festa dei Santi, scuole chiuse per ben quattro giorni (dal 1° novembre al 4 compreso), organizzandoci per andare alla fiera a Fucecchio, bellissima già da allora.
Dopo la messa al cimitero del 1° novembre, impazienti ci facevamo accompagnare dai genitori (qualcuno disponibile per l'andata, qualcun altro per il ritorno).
La piazza della fiera (quella attualmente riservata al mercato) era un tripudio di luci e di colori, sembrava il paese dei balocchi. Bancarelle e giostre di ogni tipo, invitavano a comprare e a salire, grandi e piccini.
Ci conoscevamo un po' tutti, compagni di scuola, amici di paese e, amici che tornavano dai collegi.
Di solito ci trovavamo davanti alle macchinine “a picchio”.
E vi rivedo, spensierati come solo gli adolescenti sanno essere, sorridenti e curati nei vostri abiti della festa: giubbotti corti e cappotti lunghi (di cui uno mi pareva di shearling), guanti in tasca e, poco distanti, i motori da cross.Per salire sulle "macchinine" c'era la ressa; si correva per prendere posto, ci accomodavamo alla meglio e si partiva.
Ci accompagnava la musica con i successi di allora: My sweet lord di George Harrison, Eppur mi son scordato di te della Formula 3 e Donna felicità dei Nuovi Angeli.
Ai bordi della pista c'erano ragazzi e ragazze pronti a salire, li salutavamo strillando parole che nessuno capiva, il luccichio degli occhi si confondeva con la luce rossa del tramonto.
E, poi, la sera, frizzante di un vento novembrino, portava il buio e accendeva le stelle.Ritornavamo a casa felici con un po' di torrone e croccante. A casa avremmo mangiato il castagnaccio, addolcendo ancora i nostri palati.
Il dolcetto, alla fine, ce l'avevamo pure noi…
Patrizia Bianconi
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