ORSINI, LA TV DA RECORD "DA 39 ANNI COL PISA"
07-09-2021 06:14 - News Generiche
Nel 1982 la prima puntata de ‘La voce dagli spogliatoi'. "Il calcio è cambiato, ma format e passione restano immutati".
"Certo, stagione 1982-1983. Il Pisa di Anconetani è appena salito in serie A. Io avevo iniziato a fare il giornalista sportivo un paio di anni prima in radio. Poi ebbi un'intuizione".
- Quale?
"Al tempo tutti noi guardavamo la "Domenica sportiva" sulla Rai. E allora proposi a Canale 55, che aveva sede nella galleria Gramsci, di mandare in onda un format di simile. ‘Vorrei condurre una domenica sportiva tutta per i pisani', dissi".
- E poi?
"L'idea, pur se con qualche incertezza, piacque. E da allora "La voce dagli spogliatoi", ormai da anni su Canale 50, va in onda dopo ogni match del Pisa. Ma la cosa più incredibile...".
- Qual è?
"Gli ingredienti sono rimasti sempre gli stessi: sintesi della partita e interviste ai protagonisti. Perfino il titolo è immutato".
- Non il calcio, però.
"E questo mi amareggia. Mi ricordo, nel 1983, di aver intervistato Paolo Rossi. Rossi aveva appena vinto i mondiali con l'Italia. Si fermò gentilmente e feci le mie domande davanti ad un muro bianco. Oggi sarebbe possibile fare lo stesso con Cristiano Ronaldo? No. Non vi erano sponsor, uffici stampa e non c'era bisogno di tutti i permessi di oggi. Non parlo di Pisa, ma in generale, era tutto molto più facile e per certi versi genuino".
- Ha mai pensato di smettere?
"L'anno del fallimento, quando andammo a giocare a Forcoli, ci abbiamo pensato. Ma non abbiamo ceduto alla tentazione".
- I ricordi più belli?
"Facile dire le trasmissioni da San Siro o dall'Olimpico: la vittoria di Cremona oppure la diretta dal Nereo Rocco di Trieste. Se mi volto indietro, però, rivendico anche con una punta di orgoglio le cronache condotte da Santa Maria a Monte, Perignano o Castelnuovo di Garfagnagna. Qui ero poggiato su una sedia di fortuna mentre gli ospiti offendevano perché perdevamo anche contro di loro".
- Oltre mille puntate in tutti questi decenni. Le ha condotte tutte lei?
"Ne ho saltate meno di dieci".
- Orsini, ci dica la verità: il Pisa la emoziona ancora?
Nella vita vi sono pochissime certezze: una (per tutti noi) è lui, Aldo Orsini. In campo prima scende il Pisa poi il suo microfono.
Da 39 anni, "La voce dagli spogliatoi" racconta la partita nerazzurra, ma anche i pisani.
- Orsini, ricorda la prima puntata?"Certo, stagione 1982-1983. Il Pisa di Anconetani è appena salito in serie A. Io avevo iniziato a fare il giornalista sportivo un paio di anni prima in radio. Poi ebbi un'intuizione".
- Quale?
"Al tempo tutti noi guardavamo la "Domenica sportiva" sulla Rai. E allora proposi a Canale 55, che aveva sede nella galleria Gramsci, di mandare in onda un format di simile. ‘Vorrei condurre una domenica sportiva tutta per i pisani', dissi".
- E poi?
"L'idea, pur se con qualche incertezza, piacque. E da allora "La voce dagli spogliatoi", ormai da anni su Canale 50, va in onda dopo ogni match del Pisa. Ma la cosa più incredibile...".
- Qual è?
"Gli ingredienti sono rimasti sempre gli stessi: sintesi della partita e interviste ai protagonisti. Perfino il titolo è immutato".
- Non il calcio, però.
"E questo mi amareggia. Mi ricordo, nel 1983, di aver intervistato Paolo Rossi. Rossi aveva appena vinto i mondiali con l'Italia. Si fermò gentilmente e feci le mie domande davanti ad un muro bianco. Oggi sarebbe possibile fare lo stesso con Cristiano Ronaldo? No. Non vi erano sponsor, uffici stampa e non c'era bisogno di tutti i permessi di oggi. Non parlo di Pisa, ma in generale, era tutto molto più facile e per certi versi genuino".
- Ha mai pensato di smettere?
"L'anno del fallimento, quando andammo a giocare a Forcoli, ci abbiamo pensato. Ma non abbiamo ceduto alla tentazione".
- I ricordi più belli?
"Facile dire le trasmissioni da San Siro o dall'Olimpico: la vittoria di Cremona oppure la diretta dal Nereo Rocco di Trieste. Se mi volto indietro, però, rivendico anche con una punta di orgoglio le cronache condotte da Santa Maria a Monte, Perignano o Castelnuovo di Garfagnagna. Qui ero poggiato su una sedia di fortuna mentre gli ospiti offendevano perché perdevamo anche contro di loro".
- Oltre mille puntate in tutti questi decenni. Le ha condotte tutte lei?
"Ne ho saltate meno di dieci".
- Orsini, ci dica la verità: il Pisa la emoziona ancora?
"Il calcio, come dicevo, è cambiato e il calendario spezzatino rende più difficile l'organizzazione dei palinsesti. Eppure, sinceramente, raccontare il Pisa fa parte di me, della mia vita, della mia famiglia. E quando penso: "Quest'anno me ne vado davvero in pensione"... beh... poi il campionato ricomincia e allora: come posso mai resistere?".
Fonte: Saverio Bargagna - La Nazione
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