L´IMPRONTA DEI "LUPI" (di Ammiraglio)
23-05-2016 06:15 - News Generiche
Cardinale ossequi e che la Forza dei Lupi sia sempre con lei ed il Devoto Sacrista, di ritorno dalla Baviera.
Al mio rientro sulle Lastre, ho letto il pezzo di Mister Fajo sul 30° anniversario della scomparsa del nostro Giancarlo Parenti, al secolo "La Fossa".
Belle parole Fajo, bravo.
Come ti ho già detto in precedenza, caro Fajo, io con Giancarlo, ci sono cresciuto insieme, perchè praticamente stavamo nella stessa strada, lui dalla parte del campanile ed io in quella del dottor Angelini.
Proprio in quest´ultima strada, abbiamo praticamente distrutto il mitico "arco" del nostro caro amico comune Marco Fantozzi, per gli amici "Ugo" che, come me, stava in via Fratelli Rosselli e, il buon Cardinale - che abitava proprio nella via del campanile, nello stesso stabile di Giancarlo - ti racconterà di più.
Per me "Ugo" è sempre stato e sarà Marco, come "La Fossa" sarà, sempre per me Giancarlino, come lo chiamavamo noi di paese.
Con Giancarlo andavamo a vedere insieme le partite dei Lupi in palestra, prima che la "Fossa dei Lupi" nascesse e, quando Cesarone suonova sulla tribunetta, uno dei tamburi degli Ultras, negli anni Settanta.
L´aneddoto che ci racconti, quello della "ciaffata" al Fontevivo, è molto bello e di solito, Giancarlino usava aggiungere un bel "cantate...merde", oppure ordinava i famosi "cappottoni" che erano dei bei "battuti", ricchi di botte sul groppone a gogò, che si facevano in paese fra amici, quando si ruzzava e, chi pigliava "ir cappattone", ovviamente tornava a casa "bello cardo", anzi "cardato". Bodde!
Giancarlino quando si inalberava, piegava l´indice, se lo infilava fra i denti, se lo mordeva e, da lì a poco, sarebbe partito il famoso "cappottone".
Caro Fajo, la "ciaffata" che hai preso, t´ha fatto bene e, invece delle ditate, ti c´è rimasto il segno dei Lupi, quello che Giancarlo voleva e, che poi hai messo in pratica con grande onore, nei confronti della tifoseria.
Quello che hai detto pochi giorni fa, alla fine del tuo articolo, per salutare quelli che ritorneranno al PalaParenti, per poi salire di nuovo sul carro dei vincitori, può essere giusto ma, ricordati, che tutti noi, apparteniamo allo stesso popolo, quello di fede biancorossa.
Quindi, sapendo come la pensava Giancarlino, mi permetto di suggerirti quanto segue: quando torneranno e, se torneranno, invece di dirgli "ondo eravate finiti?", fai come ti disse Giancarlo e digli così: "Ora che siete ritornati, guardate di rimanecci, e sopratutto... CANTATE".
Un caro saluto a te, Mister Fajo.
Infine un grande abbraccio a Giancarlino; sempre Forza Lupi e, per l´indimenticabile fondatore della "Fossa", anche forza Bologna. Ciao.
Ammiraglio - (Una carezza in un pugno - Adriano Celentano)
Al mio rientro sulle Lastre, ho letto il pezzo di Mister Fajo sul 30° anniversario della scomparsa del nostro Giancarlo Parenti, al secolo "La Fossa".
Belle parole Fajo, bravo.
Come ti ho già detto in precedenza, caro Fajo, io con Giancarlo, ci sono cresciuto insieme, perchè praticamente stavamo nella stessa strada, lui dalla parte del campanile ed io in quella del dottor Angelini.
Proprio in quest´ultima strada, abbiamo praticamente distrutto il mitico "arco" del nostro caro amico comune Marco Fantozzi, per gli amici "Ugo" che, come me, stava in via Fratelli Rosselli e, il buon Cardinale - che abitava proprio nella via del campanile, nello stesso stabile di Giancarlo - ti racconterà di più.
Per me "Ugo" è sempre stato e sarà Marco, come "La Fossa" sarà, sempre per me Giancarlino, come lo chiamavamo noi di paese.
Con Giancarlo andavamo a vedere insieme le partite dei Lupi in palestra, prima che la "Fossa dei Lupi" nascesse e, quando Cesarone suonova sulla tribunetta, uno dei tamburi degli Ultras, negli anni Settanta.
L´aneddoto che ci racconti, quello della "ciaffata" al Fontevivo, è molto bello e di solito, Giancarlino usava aggiungere un bel "cantate...merde", oppure ordinava i famosi "cappottoni" che erano dei bei "battuti", ricchi di botte sul groppone a gogò, che si facevano in paese fra amici, quando si ruzzava e, chi pigliava "ir cappattone", ovviamente tornava a casa "bello cardo", anzi "cardato". Bodde!
Giancarlino quando si inalberava, piegava l´indice, se lo infilava fra i denti, se lo mordeva e, da lì a poco, sarebbe partito il famoso "cappottone".
Caro Fajo, la "ciaffata" che hai preso, t´ha fatto bene e, invece delle ditate, ti c´è rimasto il segno dei Lupi, quello che Giancarlo voleva e, che poi hai messo in pratica con grande onore, nei confronti della tifoseria.
Quello che hai detto pochi giorni fa, alla fine del tuo articolo, per salutare quelli che ritorneranno al PalaParenti, per poi salire di nuovo sul carro dei vincitori, può essere giusto ma, ricordati, che tutti noi, apparteniamo allo stesso popolo, quello di fede biancorossa.
Quindi, sapendo come la pensava Giancarlino, mi permetto di suggerirti quanto segue: quando torneranno e, se torneranno, invece di dirgli "ondo eravate finiti?", fai come ti disse Giancarlo e digli così: "Ora che siete ritornati, guardate di rimanecci, e sopratutto... CANTATE".
Un caro saluto a te, Mister Fajo.
Infine un grande abbraccio a Giancarlino; sempre Forza Lupi e, per l´indimenticabile fondatore della "Fossa", anche forza Bologna. Ciao.
Ammiraglio - (Una carezza in un pugno - Adriano Celentano)
[]
[]