LA "SCOPERTA" DEL DESSERT VERSILIA
27-07-2022 06:05 - News Generiche
Bice era solita consumare il dessert Versilia, nel pomeriggio, comodamente seduta a un tavolino del bagno Alice.
E, anche, quel pomeriggio di agosto, quando venimmo da voi a fare il bagno, la trovammo lì.
Ci accolse sorridente e subito ci offrì il dessert, che noi non conoscevamo. “Prendetelo, è buono. E', un semifreddo tipico di Viareggio” e con queste parole ci convinse ad assaggiarlo.
Una vera e propria specialità, una base di Pan di Spagna, gelato alla panna, cioccolato, liquore e crema di zabaione disposto il tutto, in un barattolino alto otto centimetri a forma di tronco di cono.
E così, un cucchiaino dietro l'altro rinfrescò i nostri palati, arsi dal sole cocente, in una torrida giornata d'agosto.
Bice ci guardava orgogliosa e soddisfatta e decantava la bontà del prodotto, decisamente unico.
Conversammo a lungo, a Bice piaceva Viareggio, la sua passeggiata assolata di giorno e illuminata di notte, quando la musica dei bar riempiva l'aria e il cuore e poi, vetrine, venditori ambulanti e quell'incessante andirivieni, animato da un vocio allegro e chiassoso.
Ci dimenticammo del bagno e forse del dessert, perché richiedendolo in altre zone della Versilia, per un periodo non lo trovammo.
Sono passati gli anni, un'estate dietro l'altra, momenti di svago di risate e di cene, fino a che, per caso, ritrovammo come dessert, il dessert Versilia.
Venimmo a sapere che il semifreddo era ormai presente in tutta la Versilia e oltre, quasi tutti i locali e gli stabilimenti balneari ce l'avevano.
Abbiamo conosciuto e gustato anche la versione al whisky, ma quella al rum resta la preferita.
E non solo, ci piace ricordare Bice, pioniera di un delizioso semifreddo, lei all'ombra del bar del bagno, abbronzata e sorridente, che ci invita a ritornare.
Una promessa mantenuta che ogni volta ci riporta indietro nel tempo. Struggente e insieme malinconica.
Patrizia Bianconi
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