LA PAPERA DI ZIO BRUNO
28-06-2024 06:40 - News Generiche
Le uova della papera di zio Bruno si sono schiuse in una calda mattina di giugno.
Sono nati dieci paperini (foto), batuffoli implumi con gli occhi ancora chiusi.
Una volta fuori dal guscio si sono stretti teneramente, intorno a mamma papera, sfiorandone ora le zampe, ora il corpo.
Mamma papera li ha accolti premurosa e pronta a difenderli. Verrebbe voglia di prenderli, stanno in una mano, tanto sono piccoli.
Zio Bruno ha costruito una specie di recinto, protetto da eventuali attacchi di animali, che, soprattutto di notte, sono soliti vagabondare indisturbati nella campagna addormentata.Vicino a mamma papera ha sistemato una ciotola con il cibo e una con l'acqua, per il resto sono liberi di muoversi sull'erba e fra le zolle. Frondosi alberi da frutto ombreggiano la zona, riparando i piccoli dal sole ormai acceso.
Dopo pochi giorni, quando i paperini saranno in grado di muoversi, si allontaneranno con cautela dalla madre che, comunque vigile, non li perderà d'occhio. Uno dietro l'altro vanno ora avanti e indietro, piccole camminate, piccoli corpi un pò dondolanti, che sobbalzano e inciampano fra foglie e frutti caduti.
Una papera marrone dalla testa e dal collo bianco, un gruppo di paperini morbidi e affamati, campi, vigne, ronzio di insetti golosi, la rete di recinzione e il casotto degli attrezzi.
In questo apparente caos tutto si riempie di suoni, colori, odori, il ciclo della vita segue il suo ritmo, enigmatico, antico, attualissimo.
Patrizia Bianconi
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