IN 25 CONTRO 4 ANZI, CONTRO 2 di Mister Fajo
10-01-2011 12:23 - News Generiche
Grazie all´indispensabile aiuto dell´Ammiraglio della Corazzata Lastre, siamo riusciti: io, Tazza e Sir Andrews, a pertecipare alla trasferta di Segrate dopo che il pullman era stato annullato.
Appena giunti al palazzetto (anche quello di Segrate lo chiamano così!), abbiamo trovato gli altri santacrocesi tra i quali il mitico Zorro 12, (di Cesano Boscone, sempre nell´hinterland della metropoli) al quale i "Lupi", sono entrati veramente nel cuore.
E pensare che è di Milano...fate voi!
Il loro settore (la curva o spigolo) era abbastanza nutrito: alla presentazione è stato tirato giù un bandierone(?) con un leone e sotto ce n´era uno con un lupo nel mirino con la scritta: la caccia è aperta!
Da quel momento in poi è stata un´offesa continua nei nostri confronti. Lo striscione nostro della "Fossa" (nella foto di Marco Bonucci) da trasferta era ben visibile; anche se la presenza era di 15 persone abbiamo abbozzato qualche coro ma, dovevamo contenerci visto che le loro offese ci avevano portato al limite e, come promesso al presidente Pantani, (gradita la sua presenza a Segrate), non abbiamo risposto alle provocazioni.
Secondo striscione esposto da loro: siete come i livornesi. Mah?
I "Lupi" alla fine vincono per 3-1 e c´è grande euforia da parte nostra.
Dopo i saluti in campo da parte dei nostri giocatori, una persona del servizio d´ordine del palazzetto ci ha detto di attendere dieci minuti prima di andare via: detto fatto.
Ci siamo avviati, tutti insieme verso le nostre autovetture e ci siamo accorti che c´erano una venticinnquina di tifosi, alcuni dei quali con sciarpe rossonere del Milan ad attenderci.
Probabilmente prima di venire al palazzetto erano stati alla partita con l´Udinese e chissà, il pareggio finale li aveva un tantino innervositi.
Solo gli appartenenti della vettura dell´Ammiraglio hanno proseguito a passo verso la macchina venedo sistematicamente insultati.
Io, personalmente, sono rimasto attardato e mi hanno circondato, dicevano che avevano fatto cosi per i petardi lanciati a loro quando erano venuti a Santa Croce all´andata.
Vabbè...due o tre petardi li avevamo lanciati nel pratino davanti al PalaParenti e non addosso a nessuno di loro.
Siamo riusciti a salire in auto grazie anche all´intervento del servizio d´ordine del palazzetto di Segrate.
Anche li, comunque, ci è stata tirata un´asta di bandiera, scagliata verso il vetro di Tazza, il quale ha reagito lanciando qualcosa nella loro direzione e, dopo una fumata nera emessa dalla macchina dell´Ammiraglio, ci siamo allontanati dal tutto questo marasma. Grande è stata poi la prova di attaccamento dei nostri giocatori verso gli altri tifosi biancorossi.
I giocatori, vedendo le difficolta degli altri (c´erano donne e ragazze) e, temendo per la loro incolumità, li hanno accompagnati facendogli da scudo con le loro possenti figure.
Per concludere: che la trasferta era un pò a rischio si sapeva.
Siamo tornati a casa senza aver lasciato niente in mano loro e senza aver avuto paura di nessuno. La nostra forza è questa.
Ci siamo da sempre e, se qualcuno dice che siamo "agnelli", vorrà dire che siamo stati indigesti a quel branco di Leoni gialloblù. Questi hanno sì ruggito fino in fondo, ma che poi alla fine, non hanno proprio morso nessuno.
Appena giunti al palazzetto (anche quello di Segrate lo chiamano così!), abbiamo trovato gli altri santacrocesi tra i quali il mitico Zorro 12, (di Cesano Boscone, sempre nell´hinterland della metropoli) al quale i "Lupi", sono entrati veramente nel cuore.
E pensare che è di Milano...fate voi!
Il loro settore (la curva o spigolo) era abbastanza nutrito: alla presentazione è stato tirato giù un bandierone(?) con un leone e sotto ce n´era uno con un lupo nel mirino con la scritta: la caccia è aperta!
Da quel momento in poi è stata un´offesa continua nei nostri confronti. Lo striscione nostro della "Fossa" (nella foto di Marco Bonucci) da trasferta era ben visibile; anche se la presenza era di 15 persone abbiamo abbozzato qualche coro ma, dovevamo contenerci visto che le loro offese ci avevano portato al limite e, come promesso al presidente Pantani, (gradita la sua presenza a Segrate), non abbiamo risposto alle provocazioni.
Secondo striscione esposto da loro: siete come i livornesi. Mah?
I "Lupi" alla fine vincono per 3-1 e c´è grande euforia da parte nostra.
Dopo i saluti in campo da parte dei nostri giocatori, una persona del servizio d´ordine del palazzetto ci ha detto di attendere dieci minuti prima di andare via: detto fatto.
Ci siamo avviati, tutti insieme verso le nostre autovetture e ci siamo accorti che c´erano una venticinnquina di tifosi, alcuni dei quali con sciarpe rossonere del Milan ad attenderci.
Probabilmente prima di venire al palazzetto erano stati alla partita con l´Udinese e chissà, il pareggio finale li aveva un tantino innervositi.
Solo gli appartenenti della vettura dell´Ammiraglio hanno proseguito a passo verso la macchina venedo sistematicamente insultati.
Io, personalmente, sono rimasto attardato e mi hanno circondato, dicevano che avevano fatto cosi per i petardi lanciati a loro quando erano venuti a Santa Croce all´andata.
Vabbè...due o tre petardi li avevamo lanciati nel pratino davanti al PalaParenti e non addosso a nessuno di loro.
Siamo riusciti a salire in auto grazie anche all´intervento del servizio d´ordine del palazzetto di Segrate.
Anche li, comunque, ci è stata tirata un´asta di bandiera, scagliata verso il vetro di Tazza, il quale ha reagito lanciando qualcosa nella loro direzione e, dopo una fumata nera emessa dalla macchina dell´Ammiraglio, ci siamo allontanati dal tutto questo marasma. Grande è stata poi la prova di attaccamento dei nostri giocatori verso gli altri tifosi biancorossi.
I giocatori, vedendo le difficolta degli altri (c´erano donne e ragazze) e, temendo per la loro incolumità, li hanno accompagnati facendogli da scudo con le loro possenti figure.
Per concludere: che la trasferta era un pò a rischio si sapeva.
Siamo tornati a casa senza aver lasciato niente in mano loro e senza aver avuto paura di nessuno. La nostra forza è questa.
Ci siamo da sempre e, se qualcuno dice che siamo "agnelli", vorrà dire che siamo stati indigesti a quel branco di Leoni gialloblù. Questi hanno sì ruggito fino in fondo, ma che poi alla fine, non hanno proprio morso nessuno.
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