IL SALUTO DI "AB" A I "LUPI" ED A SANTA CROCE
07-07-2015 06:56 - News Generiche
Abdou Diouf (al centro nella foto fra Da Prato e Lumini) ha lasciato i "Lupi" non rientrando più nei piani tecnici del club.
Il centrale di colore ha ringraziato con parole tocanti il club biancorosso, su Facebook, per l´opportunità concessagli negli ultimi due anni. In questo periodo di tempo "Ab" si è dimostrato veramente un "ragazzo d´oro" facendosi apprezzare molto nello spogliatoio e da coloro che l´hanno conosciuto più da vicino.
Il sito della "Fossa" non poteva restare insensibile alle sue parole. Eccole:
Quando lasci un posto, devi scegliere. Non ti puoi portare dietro tutto.
E quindi ho scelto che mi porterò dietro solo le cose essenziali.
Mi porto dietro Via degli Orti, che saprò sempre dove trovarla, non la via, ma Filippo e Francesco. E per uno con il mio senso dell´orientamento è una certezza importante.
Mi porto dietro una delle tante parole coniate lì dentro, sempre in quella via: Abbata. Qualsiasi danno in cucina è... un´abbata.
Sono distratto.
Mi porto dietro la maglia dei Lupi. Che mai mi sarei immaginato che su quella maglia biancorossa, un giorno, ci sarebbe stato scritto il mio cognome e sotto il mio numero. Otto.
Mi porto dietro la partita di Forlì.
Mi porto dietro il sorriso di tutti i bambini con cui ho lavorato nelle scuole. Di tutti. Anche di quelli che ogni giorno mi facevano pensare "Dai, manca poco e poi finisce l´incubo".
Ma anche di quelli che, un giorno, ritagliarono una pagina di giornale che parlava di me e accanto alla mia foto scrissero "È il nostro insegnate. Bravo!" firmandosi uno ad uno.
La mattina entrai in classe e la trovai lì, sulla lavagna. E mi porterò dietro anche quella pagina di giornale.
Mi porto dietro tutte le trasferte in Sardegna e tutte le mattinate passate davanti alla tv col mio compagno di stanza, Federico, a mandare messaggi a Trl, sperando che ne pubblicassero una in diretta. Non ne hanno mai pubblicata una.
Mi porto dietro le lunghe chiaccherate con Giampa, tra un massaggio e l´altro.
Mi porto dietro la prima vittoria con le bimbe dell´under 16, gli striscioni, i cori e con loro l´orologio che mi hanno regalato.
E mi porterò dietro il sorriso che mi verrà ogni volta che guardando l´ora penserò a loro.
Mi porto dietro l´ultima partita di questo campionato. L´ultima.
E mi porto dietro anche quel lunedì mattina che, entrando sul sito della Fossa dei Lupi, trovai una piacevole sorpresa sintetizzata in sei parole: "Diouf scalda il cuore dei tifosi".
Ho dovuto rileggere l´articolo dieci volte. Poi ho capito.
E mi porto dietro anche i tifosi. Che quella mattina il cuore l´hanno scaldato a me.
Mi porto dietro ogni ora di allenamento e ogni secondo passato dentro allo spogliatoio. E con loro mi porto dietro i miei Amici di squadra, dal primo all´ultimo, che, spesso, hanno creduto in me più di quanto potessi fare io stesso in certi momenti.
Mi porto dietro il mio palmares, le mie olimpiadi, i miei scudetti, le mie presenze con la nazionale e tutti gli aneddoti mai veri che raccontavo nello spogliatoio, prima di una partita, solo per per fare due risate.
Mi porto dietro l´abbraccio di Filippo alla fine del concerto di Jovanotti. Un abbraccio che mi ha ricordato che gli Amici resteranno Amici. Anche con una maglia diversa.
Ma, soprattutto, mi porto dietro tutto quello che ho imparato in questi due anni, che sono certo mi sarà utile nella pallavolo, ma ancora di più mi sarà utile nella vita.
Se mi sono scordato di portarmi dietro qualcosa o qualcuno è perché quando lasci un posto non ti puoi portare dietro tutto. Devi scegliere.
E io ho scelto di portarmi dietro solo i ricordi. Quelli belli.
È sempre estate. Ciao Santa Croce. A presto.
Il centrale di colore ha ringraziato con parole tocanti il club biancorosso, su Facebook, per l´opportunità concessagli negli ultimi due anni. In questo periodo di tempo "Ab" si è dimostrato veramente un "ragazzo d´oro" facendosi apprezzare molto nello spogliatoio e da coloro che l´hanno conosciuto più da vicino.
Il sito della "Fossa" non poteva restare insensibile alle sue parole. Eccole:
Quando lasci un posto, devi scegliere. Non ti puoi portare dietro tutto.
E quindi ho scelto che mi porterò dietro solo le cose essenziali.
Mi porto dietro Via degli Orti, che saprò sempre dove trovarla, non la via, ma Filippo e Francesco. E per uno con il mio senso dell´orientamento è una certezza importante.
Mi porto dietro una delle tante parole coniate lì dentro, sempre in quella via: Abbata. Qualsiasi danno in cucina è... un´abbata.
Sono distratto.
Mi porto dietro la maglia dei Lupi. Che mai mi sarei immaginato che su quella maglia biancorossa, un giorno, ci sarebbe stato scritto il mio cognome e sotto il mio numero. Otto.
Mi porto dietro la partita di Forlì.
Mi porto dietro il sorriso di tutti i bambini con cui ho lavorato nelle scuole. Di tutti. Anche di quelli che ogni giorno mi facevano pensare "Dai, manca poco e poi finisce l´incubo".
Ma anche di quelli che, un giorno, ritagliarono una pagina di giornale che parlava di me e accanto alla mia foto scrissero "È il nostro insegnate. Bravo!" firmandosi uno ad uno.
La mattina entrai in classe e la trovai lì, sulla lavagna. E mi porterò dietro anche quella pagina di giornale.
Mi porto dietro tutte le trasferte in Sardegna e tutte le mattinate passate davanti alla tv col mio compagno di stanza, Federico, a mandare messaggi a Trl, sperando che ne pubblicassero una in diretta. Non ne hanno mai pubblicata una.
Mi porto dietro le lunghe chiaccherate con Giampa, tra un massaggio e l´altro.
Mi porto dietro la prima vittoria con le bimbe dell´under 16, gli striscioni, i cori e con loro l´orologio che mi hanno regalato.
E mi porterò dietro il sorriso che mi verrà ogni volta che guardando l´ora penserò a loro.
Mi porto dietro l´ultima partita di questo campionato. L´ultima.
E mi porto dietro anche quel lunedì mattina che, entrando sul sito della Fossa dei Lupi, trovai una piacevole sorpresa sintetizzata in sei parole: "Diouf scalda il cuore dei tifosi".
Ho dovuto rileggere l´articolo dieci volte. Poi ho capito.
E mi porto dietro anche i tifosi. Che quella mattina il cuore l´hanno scaldato a me.
Mi porto dietro ogni ora di allenamento e ogni secondo passato dentro allo spogliatoio. E con loro mi porto dietro i miei Amici di squadra, dal primo all´ultimo, che, spesso, hanno creduto in me più di quanto potessi fare io stesso in certi momenti.
Mi porto dietro il mio palmares, le mie olimpiadi, i miei scudetti, le mie presenze con la nazionale e tutti gli aneddoti mai veri che raccontavo nello spogliatoio, prima di una partita, solo per per fare due risate.
Mi porto dietro l´abbraccio di Filippo alla fine del concerto di Jovanotti. Un abbraccio che mi ha ricordato che gli Amici resteranno Amici. Anche con una maglia diversa.
Ma, soprattutto, mi porto dietro tutto quello che ho imparato in questi due anni, che sono certo mi sarà utile nella pallavolo, ma ancora di più mi sarà utile nella vita.
Se mi sono scordato di portarmi dietro qualcosa o qualcuno è perché quando lasci un posto non ti puoi portare dietro tutto. Devi scegliere.
E io ho scelto di portarmi dietro solo i ricordi. Quelli belli.
È sempre estate. Ciao Santa Croce. A presto.
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