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I "SEGRETI" DELL'ARBITRO DOVERI FISCHIETTO DALL'ANIMA VOLTERRANA

20-02-2021 06:32 - News Generiche
Domani dirigerà il derby di Milano. Si è appassionato al calcio grazie a Romeo Anconetani e al Pisa degli anni d'oro.
Si è innamorato del calcio, che poi è diventata la sua professione, assistendo a pomeriggi interi agli allenamenti del Pisa di Romeo Anconetani che effettuava la preparazione estiva al campo volterrano delle Ripaie.
Daniele Doveri (foto) è un arbitro internazionale di calcio (dal 2018) molto quotato che domani dirigerà il derby di Milano Milan-Inter.
E’ della sezione di Roma 1 ma in realtà toscanissimo e precisamente volterrano di origini.
E’ infatti nato a Volterra il 10 dicembre 1977 e sul colle etrusco ha abitato sino a quando ha frequentato la quarta elementare.
Poi con la famiglia – la madre, un fratello e una sorella – si è trasferito nella capitale. Il padre è rimasto qualche anno in Alta Val di Cecina come dipendente delle saline di Stato. E’ mancato nel 2009.
Daniele Doveri la sua infanzia volterrana l’ha ben presente, stampata nella memoria come i piccoli amici che frequentava, i compagni di classe e una vita spensierata nei primi anni Ottanta.
Proprio in quel periodo il Pisa era di casa a Volterra grazie ai rapporti tra Romeo e la Cassa di Risparmio e il piccolo Doveri non mancava a un allenamento dei nerazzurri nella preparazione estiva, raccogliendo autografi e innamorandosi del calcio.
Non poteva certo prevedere che poi, qualche anno dopo, avrebbe intrapreso una carriera di arbitro che è stata lusinghiera.
Lo consigliarono a fare il corso per arbitri quando aveva 15 anni ma ha cominciato la carriera che ne aveva 19, bruciando le tappe.
Gli amici ha confessato che lo intrigava vedere la partita di calcio da un’altra angolazione rispetto a quella tradizionale del giocatore. E presto capì che per quella carriera era portato.
Una carriera che poi ha portato ad arrivare molto presto alla ribalta della serie A e poi in quella internazionale.
Doveri ha sempre detto idi ispirarsi a tre modelli che hanno fatto grande la classe arbitrale italiana nel mondo vale a dire Pierluigi Collina, Roberto Rosetti e Nicola Rizzoli.
Nella sua memoria c’è rimasta scolpita la prima direzione arbitrale: campionato Esordienti del Lazio, il match fra Agone Santa Rita e Sandalo di Ponente nel marzo 1996. L’esordio in serie A invece è datato 28 febbraio 2010 quando aveva 32 anni.

Fonte: La Nazione

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