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FOLLIA A BERGAMO, IL CAPO ULTRA´ DA´ IL VOLTO A GESU´

25-03-2016 07:09 - News Generiche
Un episodio curioso quello capitato a Bergamo, dove in una chiesa è stata realizzata un’opera particolare.
Si tratta della figura di Gesù in croce (nella foto), il cui volto ha però le sembianze del capo ultrà dell’Atalanta.
Di seguito quanto si legge a tal proposito su “La Gazzetta dello Sport”: “A farlo santo non ci aveva ancora pensato nessuno, neppure quelli che si sono sempre schierati dalla sua parte.
Figurarsi, poi, paragonarlo a Gesù: eppure, nella cattolicissima Bergamo, l’immagine di Claudio Galimberti detto «Bocia» è finita in croce, letteralmente.
Fuor di metafora, il volto del capo ultrà dell’Atalanta è comparso sul corpo di Cristo, non per errore e non in un luogo qualunque: l’«opera» compare nella chiesa di San Giovanni XXIII, all’interno dell’ospedale di Bergamo.
Un’abside costruita su vetrate colorate a più livelli e una figura piuttosto esplicita: Cristo in croce, corona di spine, volto coperto da barba e capelli lunghi. E la faccia del Bocia.
LA CURIA NON COMMENTA - L’autore è il bergamasco Andrea Mastrovito, di professione artista, vicino ad ambienti devoti, ultrà incallito e amico di Galimberti.
Situazione particolare, se si pensa, tra l’altro, al curriculum del leader dei tifosi nerazzurri, condannato in primo grado nel processo al tifo violento e attualmente sotto sorveglianza speciale: i giudici hanno sentenziato che per un anno e mezzo non può uscire di casa alla sera, ma qualcuno ha pensato che fosse il caso di metterlo al centro di una chiesa, su una croce, al posto di Gesù.
La Curia di Bergamo non ha rilasciato dichiarazioni a riguardo, per via della difficoltà nella ricostruzione dei vari passaggi nel dialogo tra l’apposito comitato e gli autori delle opere, precisando poi che si tratta di interpretazioni.
Sarà il fatto che, viste le vicissitudini, la popolarità di Galimberti è ormai tale da averlo trasformato in qualcosa di simile a un brand, roba da marketing.
Incroci tra sacro e profano, visto che qualcuno dice che il calcio è una fede: Bocia, che non fa certo ricorso a un linguaggio da chierichetto, è considerato un fervente cattolico.
E, in un’aula di tribunale, era arrivato a dire che «Il più grande ultrà che abbiamo oggi è Papa Bergoglio».
Quantomeno — definiamola così — un’iperbole: mai grande come quella del capo ultrà finito su una croce in chiesa”.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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