E' MORTO MARIO MALTINTI, L'ANIMA DELLA FOLGORE
07-05-2021 06:29 - News Generiche
E' venuto a mancare ieri mattina, all'età di 76 anni, per motivi non legati al Covid, Mario Maltinti.
Con lui se ne va forse la Folgore più genuina e più bella di sempre.
Una pietra miliare del club giallorosso, un pilastro per decenni, della pallavolo toscana, un innamorato “dittatore” della causa folgorina, oserremmo dire, vista la sua passione per tutto quello che ruotava intorno alla società fondata nel 1963 da don Vinicio Vivaldi.
Saremmo quasi tentati di dire “se ne va la Folgore”, ma non lo facciamo per il doveroso rispetto per gli attuali dirigenti.
Alcuni di loro saranno cresciuti alla sua scuola giallorossa, quella di un grande dirigente, appassionato e diretto, di un ex presidente e di un general manager, stregato fin dagli Sessanta, dal volley nazionale.
Maltinti era conosciutissimo in Toscana ed in Italia. I grandi club degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, erano stati i suoi ospiti d'onore al Trofeo Stacchini. Con lui la classica manifestazione era divenuta, a livello nazionale, una tappa cruciale.
I big erano tutti di scena al Fontevivo. Maltinti, per lustri, ha incarnato il significato della Folgore e dello Stacchini.
Dirigenti di altissimo livello come Roberto Ghiretti, lo portavano in palmo di mano.
I grandi allenatori, a cominciare da Silvano Prandi, ne avevano subito intuito la grande predisposizione all'organizzazione di eventi sportivi. Dopo don Vinicio Vivaldi è stato proprio Mario il secondo presidente del club, guidandolo con un amore sviscerato, coinvolgendo decine di maschi e femmine, prima al “Parrocchiale”, il vecchio campino all'aperto e poi al palazzetto Fontevivo, inaugurato nel 1977.
Proprio il “Parrocchiale” è stato il trampolino di lancio della Folgore.
Da lì sono passati ottimi giocatori come Maggiorelli, Marrucci, Centi ed altri.
Nella primavera del 1974, la Folgore sfiorò la promozione in serie B, la seconda serie nazionale, cedendo ad un forte Cecina.
Maltinti aveva costruito in casa quello squadrone, con tanti ragazzi del Pinocchio, svezzati sotto pungenti tramontane e giorni di noiosa pioggerellina. La Folgore dei Sisani, Mancini, Degli Innocenti, dei due Taddei, dei fratelli Buggiani, Pertici, Campigli e di Bini era figlia deIla predisposizione al sacrificio ed alla sofferenza. Vincere su quel campo all'aperto, però, era un'impresa per tutti.
I derby con i “Lupi” di Santa Croce furono poi la parte più coinvolgente, negli anni Settanta, per la grande rivalità fra due scuole di pensiero e due stili di vita diversi, con Maltinti guida assoluta della Folgore.
La stima reciproca, però, non è mai mancata e ieri, tanti “Lupi” di vecchia data, ricordavano con affetto Mario, ex compagno di scuola e, negli anni, impiegato della Cassa di Risparmio, anche a Santa Croce.
Per anni, i valori della Folgore, sono stati tramandati da Maltinti per generazioni. Lui teneva particolarmente a ricordare quei ragazzi prematuramente venuti a mancare come Stacchini, Ceccatelli, Santini ed altri. Ogni anno, prima di Natale, tutti in chiesa per la celebrazione religiosa in suffragio.
Il Comune di San Miniato ha rammentato Maltinti tramite il sindaco Simone Giglioli. Infatti, negli ultimi anni, Mario aveva creato con la famiglia, il "Ristoro di via Parini", piccolo punto di sosta per i pellegrini della Francigena.
I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di San Miniato Basso e, tra gli officianti, ci sarà sicuramente l'ex proposto di Santa Croce don Romano, fratello maggiore di Mario.
Marco Lepri
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