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CUNEO E' SEMPRE PIU' BLU. RINASCITA IN A2. I TIFOSI L'ANIMA: "MA IL SOGNO E' LA SUPERLEGA"

23-05-2020 06:32 - News Generiche
Il club ha acquistato il diritto, la piazza guarda avanti. «Sempre tanta fame». Quanti episodi: il "sequestro" dello scudetto e le proteste contro Lannutti.
Più forte del rammarico per un campionato maschile di massima serie che non c'è più da 6 anni.
L'amore per il volley a Cuneo è un contagio che non ha mai smesso di far "ammalare" gli appassionati e mai come in questo periodo di pandemia, le migliaia di persone che hanno frequentato il palasport di San Rocco Castagnaretta se ne rendono conto.
Cuneo può raccontare di tifosi che sono scesi in campo per protesta interrompendo una partita.
Accadde quando si comprese che il presidente Valter Lannutti avrebbe lasciato la presidenza della società (2014) e la pallavolo di A1 maschile in città avrebbe chiuso.
I tifosi furono identificati dalla Questura e, in tre subirono un processo: tutti assolti.
Il tifo del volley, a Cuneo, fa rima con Blu Brothers, i fratelli blu che ai tempi d'oro riempivano la curva del palazzetto, capaci di accendere migliaia di persone, quando il Palabrebanca era ai primi posti delle classifiche sulle presenze del volley. Altro esempio unico: siamo al termine della storica vittoria contro Trento a Casalecchio che vale lo scudetto (primo e unico).
Il trofeo è sequestrato dai tifosi che lo collocano sul posto d'onore del pullman e se lo coccolano per tre giorni con il benestare del presidente Lannutti sebbene disperato perché nelle interviste tv non poteva mostrarlo alle telecamere.
«Quel contagio che ha generato una febbre buona c'è ancora oggi», assicura Carmelo Noto (foto), leader dei "B.B" dopo il fondatore Mario Plassio.
La frase non è casuale per due motivi. Il primo: «Il 9 maggio - dice Noto, uno dei tre finiti in tribunale - si sono celebrati 110 anni dallo storico scudetto, con la Bre Banca Lannutti. A causa del lockdown, Cuneo non ha potuto festeggiarlo a dovere, ma la pagina Facebook dei Blu Brother ha promosso iniziative e anche un sondaggio per la "squadra ideale" a cui hanno partecipato 7 mila persone.
La squadra titolare? Quattro componenti sono i protagonisti del tricolore 2010 (Nikola Grbic, Wijsmans, Mastrangelo e Henno) accanto a giocatori che hanno fatto la storia: Pascual, Giba, Omrcen.
In panchina Nikolov e Parodi, ma anche Papi, Lucchetta, Galli, De Giorgi, Ngapeth, Vergnaghi».
L'allenatore ideale: Silvano Prandi (in coppia con Camillo Placì), un omaggio al professore di Santo Stefano Belbo dalla carriera infinita.
Il secondo motivo della febbre mai sopita: la pallavolo, a Cuneo, non è scomparsa. Anzi. Senza contare i settori giovanili ancora molto attivi, a Cuneo la A1 c'è, declinata al femminile con la Bosca San Bernardo del presidente Borgna (ex Torino, vinse la Coppa Campioni) e pochi giorni fa il Cuneo Volley del ds Vergnaghi (ex libero di A-1 e dirigente) ha acquisito il titolo sportivo da Calci.
Così la società del capoluogo della Granda torna in serie A-2 «continuando a muovere passi importanti verso la pallavolo che conta».
Il tutto avviene dopo un annodi A3 con il "ritorno al futuro" di Cristian Casoli in campo e Roberto Serniotti sulla panchina (confermato proprio ieri).
«Siamo molto orgogliosi di questo risultato - dice Vergnaghi - anche perché oggi le difficoltà dell'emergenza si superano con nuove idee legate al marketing e a proposte interessanti per gli sponsor che sono sicuro sosterranno Cuneo per riportarla in alto».
«Dagli anni del Palatenda (dal 1989 al 1993) - ricorda Noto - noi ci siamo sempre stati. Nel tempo abbiamo riempito la curva al motto di "Il cielo è sempre più blu", cantato da 5000 spettatori al palasport.
Non ci sono più quei numeri, ma i Blu Brothers interpretano i sentimenti di una città che vuole lo spettacolo di uno sport pulito e solidale».
È l'altra parola che contraddistingue il tifo organizzato: solidarietà. Modena è stata rivale in campo e sugli spalti, ma nel 2012 i Blu Brother raccolsero 125 mila euro e aiutarono una ditta modenese produttrice di formaggi devastata dal terremoto. In piazza Virginio, a Cuneo, ci fu la distribuzione di parmigiano.
Nel 1994 le magliette blu erano a Ceva a spalare il fango del fiume Tanaro, in piena alluvione. «Il sogno della Granda resta la massima serie - conclude il leader dei Blu Brothers -. Nel giro di 30 km, tra Mondovì e Cuneo ci sono squadre di rango, qui il volley è di casa. Grazie al femminile di A1, Cuneo mantiene gli standard elevati a cui la città è abituata, ma il sogno di una formazione in Superlega, intanto, continua».

Fonte: Gianni Scarpace – Gazzetta dello Sport V come Volley


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