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CIAO VECCHIO BODO!

15-03-2014 18:38 - News Generiche
Lo vogliamo ricordare qui, sul sito della Fossa dei Lupi, con questa foto che lo ritrae esultante, mentre abbraccia l'allenatore della Cuoiopelli, Alberto Lazzerini, al termine di un vittorioso derby col Fucecchio.
Roberto Guidotti, al secolo Bodoira o meglio ancora Bodo, è avvolto nel suo sciarpone biancorosso e stringe il pugno, festante, verso la tribuna dello stadio Libero Masini dove si esulta per la vittoria per 1-0 sui bianconeri. Siamo nella seconda metà degli anni Settanta.
Bodo è l'incarnazione del tifo della Cuoio e per la Cuoio.
Bodo è stato trovato morto in casa, ieri pomeriggio dopo settimane; viveva da solo in una casa popolare di via Cristiano Banti e, per giorni, nessuno aveva fatto caso alla sua assenza, poi un forte odore sulle scale ha convinto una vicina a chiamare i vigili del fuoco ed i soccorsi.
Aveva 69 anni, Roberto Guidotti, ed è deceduto per cause naturali a causa di una grave malattia con cui lottava da tempo. I vigili del fuoco e il personale del 118 quando sono entrati nell'appartamento hanno trovato il cadavere in avanzato stato di decomposizione. La morte potrebbe risalire a circa tre settimane fa. Pare che nessuno in questi giorni lo ha cercato.
Non spetta a noi dare giudizi sul conto di Bodo. Qui lo ricordiamo come tifoso di calcio, rivedendolo negli anni Sessanta al vecchio stadio di via di Pelle ed al Libero Masini, successivamente; oppure al centro di discussioni sulla Cuoio in piazza Garibaldi, davanti al Bar Greco, o Sù Fossi da Renata.
La Cuoiopelli per tanti anni è stato il suo grande amore. Ne ha decantato le gesta anche su Radio Azzurra, negli anni Ottanta, fungendo da radiocronista.
Ha amato la Juve e poi il Genoa, come a cambiar fede e non sappiamo bene per quale motivo. Qualcuno, fra coloro che l'hanno conosciuto a fondo, ce lo spiegherà.
Lo rivediamo a Marassi, nel maggio del 1977, invadere festante il campo da gioco, uno fra i primi a penetrare sul rettangolo dalla Gradinata Nord, all'ultima giornata dopo la vittoria per 2-0 sulla Sampdoria, per il primo scudetto bianconero di Trapattoni (1976-77), dopo un esilarante braccio di ferro col Toro di Pulici e Graziani.
Bodo era un ultrà da capo ai piedi ma stimava tanto gli Ultras Granata, i sovrani incontrastati della Curva Maratona.
Poi, nel tempo, aveva abbracciato il Genoa e seguiva spesso e volentieri le gare interne del Grifone.
Mi ricordo che nel 2009, quando l'Inter prese Milito e Thiago Motta, me ne parlò benissimo, dicendomi a proposito di Motta: "Quello mette il pallone dove vuole. Lo vedi, siamo qui alla biblioteca e lui, volendo, lo lancia da Vinciarello, davanti casa".
Bodo era un esteta del bel calcio, guai a toccargli Milito.
A modo suo teneva anche ai "Lupi". Il suo era un attaccamento più soft, non viscerale come per la Cuoiopelli, forse per vecchie concezioni politiche o religiose, forse per altro; però si interessava a loro, domandava sempre della squadra, voleva sapere e spesso veniva al palazzetto, rigorosamente in Curva, sempre.
Lo ricordiamo alla fine degli anni Settanta ad Empoli in un infuocato scontro con l'Use negli anni duri, per un abbozzo di rissa, pronto a farsi posto.
Alla fine degli anni Sessanta, lo rammentiamo invece sconfitto in finale, in un torneo di calcetto a cinque, sul campetto in terra battuta della sede dei "Lupi", giocando in porta, superato dalla squadra dei fratelli Balsanti e di Tamba.
Poi, all'inizio degli anni Settanta, pronto a difendere la porta di noi Juniores dei "Lupi" in un amichevole con quelli della Cuoiopelli ed a far miracoli per limitare l'annunciato passivo a nostro sfavore.
Bodo pareva bene nonostante un handicap ad una gamba.
Lo rivediamo difendere la porta del Bar New Sport, superato da un colpo di testa in tuffo di Vincenzo Deidda del Bar Greco, nell'estate del 1974 allo stadio comunale.
Stavolta Bodo è stato definitivamente battuto da una malattia e se n'è andato riverso sul letto, senza chiedere niente a nessuno.
Esclusivo ed a modo suo fino in fondo, personaggio sempre, alla Bodo. Ciao vecchio cuore biancorosso!

Lemar per Sito F.d.L. 1977 - (Ciao - Lucio Dalla)

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